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Si fa presto a dire: “ … il gusto pieno della vita”!

Articolo scritto il 10 Agosto 2018 nella sezione " … Cogito "

Si fa presto a dire: “ … il gusto pieno della vita”!




“ … Dimmi quand’è l’ultima volta che ti sei fermato un po’  ... che ci hai riso un po’ su

… dimmi quand’è che hai vissuto le piccole cose col gusto pieno della vita”

Enrico Ruggeri

 

Fatalmente, a sentir parlare di gusto, si fa largo nei miei pensieri tutt’altra visione che quella di uno dei cinque sensi che si attiva mentre tracanniamo un piatto colmo di succulente pietanze. L’idea che ho del gusto è quella di un piacere annichilito dal “moderno” modo di vivere frenetico e caotico, dalla routine, da gesti meccanici sviliti, senza fantasia, incapaci di permearci di quella gioia sottile che si prova quando si riesce a vivere nel miglior modo possibile facendo affidamento sulle cose semplici. Si fa presto a parlare di … gusto pieno della vita! L’accelerazione del tempo ha riempito le giornate di impegni, di sequenze di fatti e di obblighi, di cui spesso se ne smarrisce il senso e che rischiano di lasciare insoddisfatto il bisogno fondamentale di intessere e coltivare relazioni umane, rendendo l’uomo più fragile, moltiplicandone ansie e paure e procurandogli l’angoscia di un presente povero di qualità, di profondità, che sfugge continuamente e velocemente. Si può aspirare al gusto pieno della vita in un mondo afflitto da un’ingordigia esasperata e dalla foga di ottenere tutto e subito, dove ogni cosa è “fast”, … il cibo, il sesso, l’impegno, le aspettative? Non nascondo che guardo con una punta di malevolenza quanti arraffano dalla vita quello che possono.
Quasi sempre, con la stessa facilità con la quale prendono, riescono a perdere tutto nel giro di poco tempo. La voracità con cui si divora la vita rende affetti da una sorta di bulimia esistenziale che rende incapace l’osservazione, la riflessione, la semplicità, il buon senso.
Ho fondati dubbi sulla capacità che l’antidoto migliore per scongiurare, altrimenti, un’esistenza fatta di noia, staticità e frustrazioni sia quello di puntare -a piè sospinto- il più in alto possibile, senza avere alcun timore di dare -sempre e comunque- una risposta a qualsiasi tipo di bisogno. Incalza, allora, la necessità di rallentare il tempo, perché la frenesia è nemica della saggezza e, per tale motivo, fà scivolare verso l’egoismo, l’intolleranza, la risposta violenta alla paura e alla insicurezza per il futuro.

Riprendersi il diritto di dare un gusto alla vita, nei fatti quotidiani, nel vissuto di tutti i giorni, nelle cose genuine, significa intraprendere una vita più diretta, quindi più vita. L’eterno ammonimento di  dare “tempo al tempo” per venire fuori da una esistenza omologante e dare un altro senso alle cose che accadono è tutt’altro che una provocazione.
In questa vita ci sono cose che contano di più. Benedire il tempo che corre, unico, breve ed irripetibile, nobilitandolo con un vissuto più appropriato rispetto alle insopprimibili voci che salgono dal nostro stato d’animo. Le azioni di chi riesce a dare il meglio di se stesso in ogni suo attimo prezioso hanno un potere speciale. Possiedono una forza ed un sapore che non si possono comparare con i noiosi valori vuoti ed astratti di chi crede di essere immortale. Attraverso la magia del non voler fare a tutti i costi, nella dimensione della mente che allenta la presa e si allontana da tutto ciò che solitamente afferra, è possibile intravedere ampi spazi dove diventa concreta la possibilità di posare il nostro sguardo su ciò che, pur essendo consueto, ora si mostra con una luce diversa, quasi come se lo vedessimo per la prima volta.
Largo, allora, alla ricerca di istanti per imparare a calmarci e dare pace al cuore, nonostante i problemi facciano a gara per riportarci nel gorgo dove si soffoca; che ci permettano di osservare le cose della nostra esistenza, le stesse cose di sempre, con occhi diversi, per dare alla Vita la possibilità di parlarci ed insegnarci; che ci consigliano l’abbandono, senza dover “riempire” necessariamente tutti i momenti del giorno, nella dimensione della pace che allontana i pensieri e che placa la mente.

Il gusto della vita lo si assapora senza alterazioni solo se si diventa capaci di immergersi negli sguardi silenziosi delle persone e cogliere le inesauribili vibrazioni emesse del mondo intorno a noi, requisiti basilari per  ritrovare il senso della vita e riappropriarsi del desiderio di voler vivere pienamente il valore della libertà e della bellezza.
 

 Felice Pironti                 
                                                                                                                              




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