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Il sogno, motore della nostra vita.

Articolo scritto il 9 Dicembre 2017 nella sezione " … Cogito "



Il sogno, motore della nostra vita.                 


“I  sogni hanno bisogno di sapere
che siamo coraggiosi”
Fabio Volo

Se dovessimo rispondere alla domanda: “noi cosa siamo?”, potremmo dire, come fa Shakespeare, “noi siamo il sogno”, cioè “siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni”. Andando oltre un esteriore piano di lettura, anche il più grande drammaturgo di sempre invita tutti a seguire i propri sogni, quelli che spesso sono custoditi in fondo al cuore e che si ha paura di tirare fuori; ci incoraggia a non tenerli chiusi nel cassetto, a lasciarli volare alto dentro la propria vita!!! La “materia” dei sogni, egli dice. Come se i sogni fossero materiali, premonizione, indicazione da percorrere; come se i sogni fossero la vita e la vita fosse un sogno; come se stessimo nel mondo dei sogni durante il nostro stato di veglia e quando sogniamo la notte questo vissuto diventasse la vita stessa. Noi siamo uguali a qualcosa che vogliamo realizzare. Nella nostra civiltà così pragmatica e scientifica, fatta di “attivo dinamismo”, il semplice sognare costituisce ancora una delle esperienze più fascinose ed impenetrabili, nonostante la sua metodica frequenza. In virtù del suo carattere assolutamente privato, chiunque abbia provato ad interpretare un sogno, ha scoperto come le parole si rivelino  insufficienti a decodificarne il senso. Niente di più sbagliato se utilizzassimo questa frustrazione per bollare il tutto, semplicisticamente, come fantasie inutili da dimenticare in fretta. I sogni sono qualcosa di inafferrabile, sono sospettosi e lasciano tanti dubbi, ma sono parte di noi. E’ la parte inconsistente di noi. Sono ossigeno e luce. Essere in grado di decodificare i suggerimenti e le potenzialità che sollecitano, significa vivere meglio il presente e gettare le basi per un futuro più sereno. Credo fortemente nel potere dei sogni, perché ci guidano oltre la nostra cecità. Più che surreale, il mondo dei sogni è subreale! Perché sta "sotto" la realtà tangibile della veglia, che è un po´ come la punta di un iceberg. Ma i sogni sono assolutamente reali, il luogo -niente affatto immateriale- dove la materia di cui siamo fatti trova la sua matrice profonda, l’Anima che parla al Cuore ed emana segnali per gestire la quotidianità. Ma chi ci parla attraverso il sogno? Dio non parla solamente nei sogni dei grandi, come nel caso del Faraone nella Bibbia. Parla nei sogni di tutti coloro che sono in grado di recepirli, di farne tesoro, di accoglierne la potenza per influenzare ed indicare le scelte umane. Un antico detto ebraico dice che un sogno non interpretato, è come una lettera che non è mai stata aperta. Se il sogno non viene tradotto in nuclei significativi per sé stessi, ha poco senso la sua manifestazione. Nella maggior parte dei casi avviene semplicemente così: viene cestinato e dimenticato. O al massimo portato allo psicoanalista, che ne utilizza quel tanto che basta per tentare di risolvere i piccoli o grandi problemi che affliggono la veglia. Il sogno non è una tossina psichica, di nessuna rilevanza, per la vita pratica e spirituale. Tutt’altro. Sogni che aiutano a metterci in guardia da alcune situazioni che stanno per presentarsi nella nostra vita, che riguardano dei progetti che andremo ad intraprendere, che ci danno fiducia sulla scelta da fare, che ci aiutano ad evitare guai incresciosi che delle situazioni possono originare. I sogni in quest´ottica diventano degli efficaci problem-solver. Shakespeare, con la sua mirabile sintesi, ci dice che noi siamo come i sogni. Ne sono convinto. Eterea parte di noi. Luogo delle illusioni e palestra di vita, il sogno è una risposta dell’anima che nell’oscurità della notte, ove tutto tace tranne il nostro corpo sottile e la nostra mente (troppo impegnata nelle attività quotidiane), si manifesta. E’ qui che avviene la famosa gestazione creativa, confermata dal detto popolare che “la notte porta consiglio”. La mente conscia, da sola, non ha tutti gli strumenti necessari per permetterci di affrontare funzionalmente la vita: ci vogliono altre logiche, attive di notte, quando la mente razionale riposa e le frequenze del cervello si sintonizzano su altre lunghezze d’onda. Proprio quando l’esterno è immobile e fermo, l’interno può agire e manifestarsi. La parte esterna si manifesta con l’azione, quella interna con la elaborazione simbolica e creativa. Le due parti sono fatte per comunicare ed interagire. Quando questo si verifica, si registra un salto di qualità nel pensare, nell’agire e nel vivere. Nella quotidianità possiamo “scegliere” di mentire o dire il vero: una barriera invalicabile per una approfondita conoscenza di noi stessi. Nei sogni non esiste questa possibilità di scelta.




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