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Chi pensò di candidarsi ....

Articolo scritto il 19 Ottobre 2017 nella sezione " … Cogito "


Le alchimie, i compromessi al ribasso, le ipotesi di rimpasto e i corteggiamenti personali degni di miglior causa sono uno spettacolo desolante che restituisce l´immagine di un governo locale interessato più alla propria sopravvivenza che al benessere della comunità che lo ha eletto.


Chi pensò di candidarsi … aveva idea, sia pur pallida, di quanto precaria fosse diventata la situazione senza che lo sfiorasse la paura di doversi cimentare con cose troppo, troppo oltre le proprie competenze col pericolo di diventare grottesco?

Chi pensò di candidarsi … si rendeva conto che a poco sarebbe servito ergersi - a chiacchiere - a salvatore della Patria in assenza di appropriate capacità, attitudini ed abilità che in politica, per buona parte, sono quelle che si acquisiscono partendo dal basso, dalla militanza e facendo gavetta?

Chi pensò di candidarsi … mise realisticamente in preventivo il fatto che in politica sporcarsi le mani serve tanto quanto avere una formazione universitaria, magari con annesso bacio accademico, sia pur conseguita in atenei di prestigio?

Chi pensò di candidarsi … era animato veramente da un disinteressato amore per la propria terra fino al punto di essere disposto a buttare il cuore oltre l’ostacolo per lenire le difficoltà di quel popolo al quale si apprestava a chiederne la delega per poterne diventare suo rappresentante?

Chi pensò di candidarsi … era convinto, seriamente, di portare in dote un bagaglio di personali competenze e mirate soluzioni idonee ad aiutare il malato a ristabilirsi?

Chi pensò di candidarsi … credeva onestamente, in cuor suo, che le proprie ricette, realisticamente improbabili e impraticabili, fossero sul serio capaci di centrare l’obiettivo e rimettere in marcia la macchina in panne?

Chi pensò di candidarsi … si ripromise, come primo atto di responsabilità, di non cedere alla tentazione di ricorrere alle solite promesse da campagna elettorale, sciagurato espediente per fare voti, utile solamente ad accrescere l’esercito di miseri contaballe, venditori di fumo e mestieranti di professione, onde evitare che montasse il disgusto oltre che il dispiacere per una ennesima opportunità mancata?

Chi pensò di candidarsi … lo fece dopo una doverosa comprensione ed una obiettiva analisi di quanto stava accadendo, senza sciocchi e sterili isterismi, per evitare di vanificare la residua possibilità di generare una crescita reale, effettiva soltanto quanto si impara dagli errori del passato?

Chi pensò di candidarsi … ebbe tempo di considerare quanto fosse alto il rischio di finire con l’andare ad infoltire le fila di dilettanti allo sbaraglio peggiori di quelle precedenti solo prestando ascolto all’ambarabàccicciccoccò della vox populi, sempre più traviata da un esercito di arruffoni e mestatori da strapazzo e fonte inesauribile di cazzate a buon mercato?

Si richiami al più presto al capezzale dell´intubato paesello il commissario di governo .... e aspettiamo che rinasca, quanto prima, un altro del calibro di Giovanni Romano.

Non è mai troppo tardi!


Felice Pironti





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